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Scaccini Giulia

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Canto Giulia

Giulia Scaccini

Tecnica

La tecnica del canto è quell'insieme di accorgimenti, appresi con l'allenamento e lo studio, necessari ai cantanti professionisti per evitare gravi danni alla laringe e alle corde vocali e per ottenere una voce timbricamente gradevole, potente e con un'ampia gamma cantabile, cioè un'estensione dalla nota più bassa alla più alta in cui il timbro sia omogeneo e l'intonazione corretta e stabile. Tutti, più o meno, possono cantare una canzone. Molti di meno invece riescono a cantare più canzoni di seguito, anche semplici: dopo qualche minuto un cantante improvvisato comincerà a sentire mal di gola, e la sua voce inizierà a farsi roca e sfiatata; se nonostante tutto continua a cantare, di lì a poco si ritrova afono, e corre il rischio di procurarsi un edema alle corde vocali. Questo accade perché, istintivamente, il cantore di cui sopra usa la sua voce come se parlasse. Ma l'uso della voce che si fa normalmente, sebbene sufficiente allo scopo di parlare, impone alle corde vocali delle sollecitazioni troppo forti nel caso del canto: per poter cantare per ore senza danni, senza sforzo e con una voce sempre gradevole, il cantante deve reimparare ad usare la sua voce in modo nuovo, attraverso lo studio, l'allenamento e l'autoosservazione.

La voce impostata

I cantanti, viceversa, hanno bisogno di usare la voce a lungo e a volume molto alto, anche se mai forzato: il meccanismo istintivo di fonazione, per loro, non è più sufficiente. Il sistema di fonazione usato nel canto classico (ma in parte anche nel teatro di prosa) è la cosiddetta impostazione o voce impostata: si tratta di sfruttare una o più delle cavità orofaringee, craniche e tracheali come cassa di risonanza, secondo il principio sfruttato in molti strumenti musicali a corde, creando così un secondo sistema oscillante accoppiato con quello delle corde vocali. potremmo collegare ciò con i dinosauri erbivori, esempio i becchi d'anatra, visto che hanno una cassa di risonanza più lunga di un metro che favoriva all'attrazione sessuale tra maschio e femmina. inoltre era un ottimo campanello di allarme ed' era più tenore di un allarme anti-nebbia. Favoriva anche a spaventare i predatori quali il T-Rex e come difesa del territorio ma torniamo a noi. Per fare questo sono necessari due requisiti: sostenere durante il suono, in espirazione dai polmoni, un flusso d'aria continuo e maggiore del normale: da qui l'importanza fondamentale del controllo della respirazione e dei muscoli coinvolti (diaframma e muscoli addominali) e di tenere la cassa toracica il più possibile aperta, per espandere al massimo i polmoni; imparare, con l'autoosservazione e l'aiuto di un maestro, a modellare gola, palato, lingua e labbra per mantenere la risonanza al variare della nota che si sta cantando. In questo modo le corde vocali devono soltanto iniziare e poi regolare una vibrazione che si autosostiene, sorretta dalla pressione dell'aria in arrivo dai polmoni. Posizione e apnea sono due elementi fondamentali e simultanei dello stesso processo che è il canto cosiddetto “sul fiato” o “appoggiato”, tramite il quale la voce risulta, a chi ascolta, raccolta “in maschera”, vale a dire con una risonanza atta ad ottenere il massimo volume con il minimo sforzo, e il suono sembra letteralmente “galleggiare”.

La giusta "posizione"

si ottiene tramite un controllo mentale costante della sorgente sonora sulle corde, al fine di mantenere larga la gola, senza mai spostare il suono ad esempio avanti nel volto o nel naso (falso concetto di canto nella maschera), cose che comportano in realtà una risalita immediata del diaframma, una chiusura della gola, una contrazione muscolare, e che si verifica ad esempio quando si grida o si canta male, anche la musica leggera, o quando si produce un suono muto forzato nel naso. L'apnea consente invece di trattenere il fiato grazie al gioco della cintura muscolare costale e addominale, frenando la risalita del diaframma: attraverso l'azione simultanea di queste due spinte contrastanti, si realizza il perfetto appoggio del suono. Le corde vocali entrano allora in vibrazione senza dispersione di fiato (corde “basculanti”, laringe abbassata e muscoli del collo rilassati), lo stesso suono dà al cantante la sensazione di essere decisamente “agganciato” alle corde per tutta la lunghezza della frase da cantare. È un'operazione delicata e lunga, spesso frutto di anni, che si raggiunge più con esercizi sul “piano” che sul “forte” o sul “mezzoforte”. La giusta posizione e l'aggancio sul fiato permettono di rinforzare o diminuire l'intensità del suono sulla stessa apnea, senza mai spostare né la posizione (che sarà molto bassa nella gola) né la risonanza “in maschera” (che sarà molto alta nella testa): è la cosiddetta messa di voce, vera prova del nove della voce correttamente impostata. Si parla, per indicare lo stesso metodo, anche di “gola aperta”, ma si tratta anche in questo caso di una terminologia gergale, che non corrisponde affatto a una banale apertura della gola tramite il fiato né in inspirazione né tantomeno in espirazione. Per “gola aperta” si intende invece l'emissione di un suono che, tramite la tecnica dell'appoggio, risuoni subito “in maschera”: essa può essere raggiunta più facilmente con suoni “chiusi”, ad esempio le vocali I o E, o addirittura con il muto. È in quella stessa posizione vibratoria che poi andranno messe tutte le altre vocali, fino alla A, certo la più difficile da sostenere col solo fiato. Analogamente per gli acuti, il loro corretto raggiungimento, al fine di emettere suoni ricchi di armonici, morbidi, e se necessario in piano o in pianissimo, si ottiene mantenendo la stessa posizione di gola mentre si sale, e facendo stirare maggiormente le corde col solo aiuto del meccanismo respiratorio costale-diaframmatico (in pratica continuando ad allargare le costole mentre queste tendono a chiudersi), senza far intervenire muscoli del collo o facciali. L'apertura lievemente più ampia della bocca sarà solo una conseguenza della maggiore ampiezza di suono interno, che induce a mollare la mandibola, ma non è affatto con la bocca più aperta che si ottiene l'acuto, bensì con una maggiore pressione e allargamento interno del suono sul fiato. Cantando con la voce impostata si avverte sempre una sensazione di vibrazione, che può variare a seconda della particolare cavità che sta risuonando: normalmente è localizzata alla radice del naso, ma può anche essere nella fronte per i suoni più acuti, oppure nel petto per le note più gravi. Si può anche sentire il suono “correre” lungo il palato e premere contro gli incisivi superiori. Viceversa, le corde vocali “scompaiono” quasi, e se la tecnica è corretta non si hanno sensazioni particolari a livello delle stesse, che sono molto poco sollecitate: anzi, capita spesso che dopo aver cantato mezz'ora o più con voce impostata ci si senta la gola perfettamente riposata e fresca, pronta a ricominciare. È anche per questo che i grandi cantanti d'opera, prima di uno spettacolo, cantano buona parte dell'opera chiusi nei loro camerini

L'articolazione delle parole

Cambiando il sistema di emissione del suono, cambia anche il modo di articolare le parole. Come abbiamo visto, la voce impostata si basa sulla risonanza e su un flusso costante d'aria: perciò è semplice emettere le vocali (tranne la a, che essendo molto aperta rende difficile mantenere la risonanza) e relativamente semplice emettere le consonanti sonore (m, n, b, …). Diventa invece problematica l'emissione delle consonanti sorde (t, f, p, …): la pronuncia di queste consonanti implica infatti l'interruzione del flusso d'aria, che, se compiuta bruscamente come nella pronuncia normale, provoca un durissimo contraccolpo che rischia di danneggiare seriamente le corde vocali, le quali devono assorbire tutta l'energia accumulata nella cavità risonante (chiusa dall'altro lato dai denti e dalla lingua). Per questo la pronuncia delle consonanti sorde nel canto è in realtà una non pronuncia: per esempio la c si pronuncia alla toscana, come una specie di h; la t si elide, interrompendo l'emissione del suono per un attimo ma senza accostare la lingua ai denti; la r si pronuncia sempre all'italiana, mai alla francese. Una misura della bontà della tecnica di un cantante è quanto bene riesce a far capire il testo del pezzo mentre canta. pentagramma

Quello che vedete nell’immagine è un pentagramma  con le rispettive note. Il pentagramma è composto da 5 linee. Mentre il pentagramma serve per assegnare l’altezza ad ogni nota, per assegnare una durata ad ogni nota possiamo utilizzare le seguenti figure che corrispondono a semibreve, minima,semiminima, croma, semicroma, biscroma e semibiscroma. Ognuna di queste figure corrispondono ad una durata. Ad esempio tenendo presente il battito di un metronomo o meglio ancora di un orologio, la semibreve indica una durata di 4 secondi, la minima indica una durata di 2 secondi e la semiminima invece indica una durata di un secondo.

Tecniche che Coinvolgono Tutto il Corpo

  • Mantieni una postura corretta. Perché l'aria possa fluire nel migliore dei modi e, di conseguenza, anche il suono della voce sia migliore, devi avere una postura corretta, sia quando stai seduto sia quando stai in piedi. Immagina una linea che, partendo dalla cima della testa, attraverso la schiena, ti sostiene mantenendoti eretto.

Se sei in posizione eretta, tieni i piedi ben piantati per terra, ad una distanza l'uno dall'altro equivalente alla larghezza delle spalle. Bilancia il peso equamente su entrambe le gambe. Tieni la testa alta e le spalle all'indietro. Ogni parte del tuo corpo dovrebbe essere sulla stessa linea. Se stai seduto, segui le stesse indicazioni ma tieni la schiena lontana dalla sedia, sedendoti verso il bordo.

  • Respira profondamente. Molte persone hanno la cattiva abitudine di usare solo la parte superiore dei polmoni, sebbene ciò impedisca di utilizzare il diaframma e di esprimere appieno le proprie potenzialità.

Se mentre respiri sei teso, la tensione risuonerà nei muscoli delle corde vocali. Respira normalmente, ma fai attenzione a tenere le spalle basse e il torace rilassato. Respira utilizzando l'addome e mantieni tutto il tronco rilassato. Se necessario, metti una mano sullo stomaco per ricordare a te stesso che quella è la parte che dovrebbe muoversi su e giù, non il petto e le spalle. Emetti un sibilo simile a una “s” durante l'espirazione per controllare la quantità di aria che espelli.

Rilassa la mascella. Qualsiasi tipo di tensione nervosa ti impedisce di produrre suoni di qualità. Devi prenderti cura della tua mascella, perché è l'organo dal quale fuoriesce la voce. Massaggia le guance con il palmo delle mani. Esercita una pressione proprio sotto gli zigomi con un movimento rotatorio in senso orario. La mascella dovrebbe aprirsi e rilassarsi spontaneamente, senza che tu le imponga volontariamente di farlo. Ripeti più volte l'esercizio.

Bevi bevande calde. L'acqua ghiacciata letteralmente ammutolisce le tue corde vocali. E' meglio anche evitare la caffeina e la nicotina. Queste sostanze comprimono la gola e diminuiscono le tue capacità vocali. Bevi preferibilmente tè caldo o acqua a temperatura ambiente. Sicuramente ti preme che le tue corde vocali siano lubrificate, ma di certo non vuoi gelarle o bruciarle! Se prediligi il tè, fai attenzione che non sia troppo caldo.

Prima di Iniziare a Cantare

  • Fai delle scale musicali. Non saresti in grado di correre per otto chilometri senza allenamento: allo stesso modo non sperare che le tue corde vocali siano in grado di salire o scendere di tre ottave senza esercizio. Esercitarti con le scale consente alla voce di riscaldarsi gradualmente, fino a raggiungere la sua massima estensione. Inoltre è un esercizio facile da fare, anche da soli.

Se respiri bene e mantieni una postura corretta, sarà più facile raggiungere le note del tuo registro alto. Ad ogni modo cerca di essere paziente e lavora per gradi. Se iniziassi troppo in basso o troppo in alto danneggeresti la tua voce, costringendola a fare cose innaturali.

  • Esercitati con le labbra e con i gorgheggi. Un altro metodo per riscaldare la voce è costituito dai suoni vibrati. I gorgheggi rilassano le labbra e la lingua, coinvolgono la respirazione ed eliminano la tensione.

Gorgheggi prodotti con le labbra: crea un semplice suono stridulo sovrapponendo leggermente le labbra. Prova con diversi suoni consonantici, come la “b” o la “h” aspirata. Procedi lentamente dal tuo registro alto a quello basso, ma non fare nulla di fastidioso o difficile da mantenere. Gorgheggi prodotti con la lingua: prova con la consonante “r”. Metti la lingua dietro i denti superiori ed espira con forza. Mantieni costante l'aria e il suono variando il tono. Ricorda sempre di non forzare troppo la voce.

  • Aggiungi le sirene e i kazoo. Uno dei metodi più divertenti per riscaldare la voce è imitare il suono della sirena e del kazoo. Quando fai la sirena (dovresti iniziare con i toni bassi e procedere verso gli alti) muovi il braccio con un moto rotatorio che segue l'andamento dei toni.

I kazoo si focalizzano sul suono e tendono le corde vocali in modo sano e controllato. Devi far finta che stai succhiando degli spaghetti: tutto qua. Quando espiri, emetti il suono “uuu”: verrà fuori come un ronzio. Mantieni costante il suono e raggiungi i toni alti e bassi della tua estensione. Ripeti più volte l'esercizio.

  • Emetti il suono nasale simile a “mmm”. Questo esercizio aiuta anche a raffreddare la voce, una tecnica spesso dimenticata, ma altrettanto importante. Il suono nasale riscalda la voce senza sforzarla come farebbe il canto.

Sciogli la mascella e rilassa le spalle. Inspira normalmente ed espira emettendo un “mmm”. Vai dai toni alti ai bassi, come se fossi una sirena che sospira. Se senti solletico attorno al naso e alle labbra, hai fatto un buon lavoro. Pubblicità Consigli Bevi molta acqua. Preoccupati che sia a temperatura ambiente. Le bevande fredde restringono le corde vocali. Una voce riscaldata si riprende molto più velocemente dai traumi che ha subito. Dopo circa mezz'ora, fai una pausa. Fai spazio nella tua bocca: ti serve per aumentare la risonanza e rende le vocali più scure. Non bere acqua fredda o latte. Il latte si attaccherebbe alla gola e renderebbe più difficile espellere l'aria. Se devi cantare, non bere latte nelle ventiquattro ore precedenti. L'acqua fredda sarebbe uno shock per le tue corde vocali.

cantante che prende aria anche ai bambini piace cantare

progetti/pensami_grande/chi_siamo/scaccini.txt · Ultima modifica: 07/07/2016 10:23 (modifica esterna)